1) Installazione radar meteo.
- Posizionare il radar meteo in modo che persone e operatori non si trovino entro il raggio d'azione del radar.
- Sarebbe desiderabile una posizione tanto alta quanto pratica per ottenere le massime prestazioni, tenendo presente che, se fosse montata troppo in alto, oggetti che si trovino in un piccolo intervallo potrebbero non essere rilevati. Non posizionare l'unità davanti a strutture di grandi dimensioni e a fumaioli di scarico, che potrebbero causare punti di non visibilità.
- Nella scelta della locazione, considerare l'adattabilità della superficie di monitoraggio, che deve essere piatta e allineata. La superficie deve essere in grado di sostenere il peso dello scanner e permettere l'accesso alla parte sottostante per l'installazione.
2) Configurazione software radar meteo.
Spectrum Lab è uno dei software utilizzati per l’analisi e la visualizzazione degli echi radar ed è un programma di tipo freeware, sviluppato per il sistema operativo Windows. Tra le sue numerose funzioni, è in grado di analizzare in tempo reale il segnale nel dominio delle frequenze. Questo programma può essere utilizzato in diverse configurazioni e dispone di numerosi strumenti di analisi del segnale, alcuni dei quali anche molto avanzati.
Una volta installato sul PC, Spectrum lab richiede alcune impostazioni preliminari per adattarsi all'analisi specifica degli echi radar meteorici.
Sistema a uso didattico per la ricezione di echi radar
3) Avvio e trasmissione.
Non appena si avvia il radar meteo tramite ON, parte un timer che scandisce il tempo di riscaldamento. Il sistema entra in condizione di stand-by dopo circa 1 minuto e 30 secondi. Vengono inoltre mostrati il tempo totale di alimentazione e il tempo totale di trasmissione: si tratta di dati utili al fine di capire quando è il momento di procedere per le varie fasi della manutenzione.
4) Regolazioni.
- Regolare portata del radar
- Attivazione e disattivazione cerchi di distanza
- Filtri da inserire in base alle condizioni atmosferiche
5) Spegnimento e salvataggio dati grezzi.
6) Conversione "dati raw" in "prodotti".
I dati grezzi provenienti dai diversi sensori meteo devono essere analizzati e gestiti mediante diversi moduli operativi e algoritmi che formano un sottosistema del DPM finalizzato alla calibrazione delle equazioni fondamentali del radar e alla correzione delle mappe di precipitazione provenienti da questo.
Il modulo di Data Processing (DPM) comprende diversi sottomoduli, ciascuno contenente opportuni algoritmi, che sono necessari per la generazione dei diversi prodotti da parte del sistema, gli essenziali sono:
a) VMI (Vertical Maximum Intensity) e SRI (Surface Rainfall Intensity) per conoscere le zone dove sono in corso fenomeni di un certo rilievo;
b) TEMP per visualizzare la mappa delle temperature registrate al suolo delle stazioni termometriche a terra;
c) SRT (Surface Rainfall Total), che rappresenta le cumulate di precipitazioni registrate nelle ultime ore integrando i dati della rete radar con quelli delle stazioni pluviometriche a terra;
d) LTG (Mappa dei fulmini), il prodotto rappresenta una stima in tempo reale della frequenza assoluta di fulminazioni;
e) HRD (Heavy Rain Detection), è un prodotto che ha l'obiettivo di individuare delle aree in cui sono in corso precipitazioni particolarmente intense, persistenti o di natura temporalesca.
Figura 1: I dati “raw” provenienti dalla rete radar giungono al Dipartimento, Regioni, Enav e CNMCA.
Figura 2: I dati "raw" raccolti vengono processati mediante algoritmi che, a partire dai dati grezzi ricevuti dalle stazioni della rete meteo radar, generano dei prodotti visualizzabili su mappa.
Immagini: https://dpc-radar.readthedocs.io/it/latest/platform.html
Per maggiori informazioni sui moduli DPM :
https://iris.unipa.it/retrieve/handle/10447/293073/578626/17-francipane%20%28per%20IRIS%29.pdf
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